23 gennaio 2018
Autostrada di Galenzana: la Regione Toscana ha sospeso in autotutela la Valutazione di incidenza
Legambiente: se ci avessero dato retta si sarebbero evitati scempio e guai.
Il 20 dicembre 2017 la Direzione Ambiente ed Energia - Settore Tutela della Natura e del Mare della Regione Toscana ha comunicato all’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere, al Comune di Campo nell’Elba, a Sviluppo Campese Ambiente Turismo s.r.l. e per conoscenza al Raggruppamento Carabinieri Parchi - Stazione “Parco” e all’Ente Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano la sospensione in autotutela della Valutazione di incidenza concessa nel 2016 per un “intervento di manutenzione straordinaria di viabilità esistente, ai sensi del Regolamento Forestale della Regione Toscana” che ha in realtà trasformato un sentiero largo meno di un metro in un’autostrada larga 5 metri che dal Formicaio a Marina di Campo doveva raggiungere Galenzana . Uno sfregio bloccato grazie alle proteste dei cittadini e all’intervento di Legambiente Arcipelago Toscano e poi messo sotto sequestro dai Carabinieri Forestali dopo l’avvio di un procedimento giudiziario da parte della Magistratura.
«Fin dall’inizio di questa bruttissima storia – ricorda Maria Frangioni, presidente di Legambiente Arcipelago Toscano – ci eravamo chiesti come fosse stato possibile che la Regione avesse concesso la Vinca a un’opera di insostenibile impatto ambientale e paesaggistico , con l’utilizzo di mezzi pesanti, ruspe e demolitori, ai confini di un Parco Nazionale e della Zona speciale di conservazione (Zsc ex Sic) e Zona di protezione speciale (Zps) di Monte Capanne – Promontorio dell’Enfola. Perplessità poi condivise anche dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che fece notare che la Vinca, visto la contiguità con l’area protetta, era di competenza dello stesso Parco».
La Regione ha dato quindi dato ragione a Legambiente con un atto in autotutela che è un ulteriore conferma che l’autostrada di Galenzana – realizzata con una semplice Scia e con la scusa di risistemare un sentiero - non poteva e non potrà essere realizzata. Se chi ha creduto di poter risolvere tutto con la solita prepotenza colonialista avesse ascoltato i nostri avvertimenti e le nostre ragioni si sarebbe evitato uno scempio e chi lo ha commesso non sarebbe finito nei guai. Speriamo che la lezione sia servita, ma ne dubitiamo, visto quel che continua a succedere a Galenzana.
Campo nell’Elba 19/1/2018
All’attenzione di
Signor Sindaco del Comune di Campo nell’Elba
e p. c,
Comando CTA Carabinieri Forestali Portoferraio
Oggetto: taglio di vegetazione e abbruciamenti a Galenzana
SI ALLEGANO FOTO
In questi giorni ci sono pervenute numerose segnalazioni su un massiccio taglio di alberi a Galenzana, in un’area già interessata da un precedente disboscamento. Ci siamo recati sul posto ed abbiamo potuto verificare che è in corso un abbattimento non solo di pini ma anche di altre essenze della macchia mediterranee e, probabilmente, anche di specie protette come il ginepro. Inoltre il legname viene “smaltito” attraverso abbruciamento e con grossi falò che durano tutto il giorno.
Si chiede quindi alla S.V.:
Se quanto realizzato e in corso di realizzazione è conforme alle eventuali concessioni;
Se quanto realizzato e in corso di realizzazione è conforme ai vincoli ambientali e paesaggistici ricadenti sull’area e in particolare se sia sta concessa la necessaria valutazione di incidenza, visto che l’area è contigua sia alla Zona speciale di conservazione (Zsc . Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps . Direttiva Uccelli) di Monte Capanne promontorio dell’Enfola che al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
In attesa di un sollecito riscontro, si inviano cordiali saluti
per LEGAMBIENTE
Arcipelago Toscano
la Presidente
Maria Frangioni
14 agosto 2017
Gli strani cartelli di Galenzana. Non cessa la voglia di privatizzare
Legambiente scrive al Sindaco e al Presidente del Parco Nazionale
Dopo che i Carabinieri Forestali avevano sequestrato la nuova “autostrada” Galenzana aperta sul confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano e di una Zona speciale di conservazione e Zona di protezione speciale dell’Unione europea, sembrava che le smanie privatizzatorie dei proprietari dell’agriturismo di Galenzana fossero cessate. Invece qualcuno, probabilmente i soliti noti, ha aspettato agosto - forse contando sul fatto che Legambiente fosse distratta dalla nascita delle tartarughine di mare sulla spiaggia di Marina di Campo - per piazzare un colpo da maestro che sembra quello di Totò che si vende la fontana di Trevi.
Infatti, nei giorni scorsi, Legambiente Arcipelago Toscano ha inviato una lettera al Sindaco del Comune di Campo nell’Elba, al presidente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e al Comando Carabinieri Forestali facendo notare che alcuni soci del Cigno Verde isolano e turisti avevano inviato una segnalazione nella quale si legge: «Al bivio tra la strada che porta a Galenzana e quella che porta a Capo Poro, all'altezza del cantiere sotto sequestro, sono apparsi dei cartelli scritti a mano che asseriscono che la strada di accesso a Galenzana è privata e che collega la sentieristica comunale e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano è privata e che l’accesso è vietato a chi non è autorizzato. Altri cartelli sono inchiodati ad un pino pochi metri più avanti , sulla strada di Galenzana. Pare che molti turisti dopo aver letto i cartelli siano tornati indietro. È successo quello che noi temevamo da anni, da quando un sentiero pubblico è stato chiuso e sostituito con una strada privata».
Per questo Maria Frangioni, la presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, chiede al sindaco di Campo nell’Elba e al presidente del Parco Nazionale «Se i cartelli esposti siano stati autorizzati in qualche modo e per quale motivo. Se i cartelli che tendono ad impedire l’accesso a un spiaggia e alla sentieristica di un Parco Nazionale, che paiono la continuazione dell’operazione di chiusura e spostamento di percorsi pubblici, siano tollerabili. Quali iniziative immediate intendono prendere le Amministrazioni direttamente interessate e/o danneggiate dalla messa in opera di questi cartelli per ripristinare il libero e non condizionato accesso di cittadini e turisti a una spiaggia pubblica e alla rete sentieristica».
29 maggio 2017
Ripulite le spiagge di Galenzana e dei Salandri. Legambiente: quale futuro per questo paradiso?
Una ventina di volontari coordinati da Legambiente Arcipelago Toscano, appoggiati da due imbarcazioni, hanno ripulito le spiagge di Galenzana e i due Salandri, raccogliendo 25 sacchi di rifiuti, costituiti in gran parte da polistirolo, che sono stati conferiti ai cassonetti del porto di Marina di Campo.
Particolarmente sporco il secondo Salandro, quello più verso Marina di Campo - nel quale sono stati raccolti circa la metà dei rifiuti raccolti - raggiunto dai volontari con un pedalò, visto che le due spiaggette sono inaccessibili da terra per la chiusura dei sentieri.
Rifiuti anche lungo le scogliere che dividono Galenzana e i due Salandri, comprese bottiglie di plastica e vetro, attrezzi da pesca, retine per cozze e vongole e un grosso pezzo di una fiancata di un’imbarcazione che i volontari hanno estratto con fatica dagli scogli in cui era incastrata. Dalla spiaggia di Galenzana, dove non mancavano i bagnanti, è stato tolto anche il bidone pieno di rifiuti che da mesi faceva brutta mostra di sé proprio accanto al sentiero.
Alla fine della pulizia, merenda per tutti con i dolci preparati dal gruppo Legambiente di Campo nell’Elba che spiega: «L’iniziativa è stata anche l’occasione per dimostrare che l’attenzione di Legambiente su Galenzana e i Salandri non cala e che, chiunque vincerà le elezioni comunali, difenderemo con le unghie e con i denti questo paradiso che qualcuno vorrebbe continuare a sbarrare e cementificare. Ringraziamo per averci aiutato a ripulire le spiagge l’unica candidata delle tre liste che ha avuto la sensibilità di partecipare, così come ringraziamo l’amministrazione comunale e il commissario prefettizio e l’Esa per la collaborazione. Preoccupano invece i silenzi sul futuro di Galenzana ed è incredibile che qualcuno in campagna elettorale abbia avuto l’idea balzana di ritirare fuori la vecchia storia del Porto di Galenzana-Salandri: un’ipotesi folle, distruttiva e, fortunatamente, impossibile da realizzare in base alle leggi e ai vincoli ambientali e paesaggistici che ricadono sull’area».
Legambiente continua a chiedere a tutti i candidati alle elezioni comunali quale pensano dovrebbe essere per loro il futuro di Galenzana e come intendono ripristinare gli accessi pubblici alle spiagge e ai sentieri chiusi dai privati. Questo paradiso non va solo ripulito dai volontari, deve essere anche tutelato, gestito e reso fruibile per tutti e in maniera sostenibile – sia al mare che all’interno verso Capo Poro - da chi lo amministra, a partire da Comune e Parco.
26 marzo 2017
Autostrada Formicaio - Galenzana: aveva ragione Legambiente
Altro che «tutto a posto», numerose irregolarità urbanistiche e tecniche. Ora chiarisca anche il Parco.
Che ne pensano i candidati alle elezioni campesi?
L’ordinanza dirigenziale n. 7 del 24/3/2017 dell’Area tecnica del Comune di Campo nell’Elba, che sospende per 5 mesi l’efficacia della Segnalazione certificata di inizio attività (Scia) con la quale la Scat di Giorgio Vinai ha costruito un’autostrada la dove c’erano sentieri e cesse dell’Enel, al confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di una Zona speciale di conservazione (Zsc) e Zona di protezione speciale (Zps), fa giustizia della disinformazione sparsa a piene mani su una vicenda che è il culmine delle prepotenze e degli abusi perpetrati per anni a Galenzana, dentro e fuori l’area protetta.
Il Commissario Prefettizio del Comune di Campo nell’Elba aveva già ordinato l’8 febbraio scorso la sospensione dei lavoro dopo le segnalazioni e le proteste di cittadini campesi e di Legambiente che avevano portato a un sopralluogo dei Carabinieri Forestali e dl Parco con conseguente sequestro giudiziario dl sentiero largo poco più di un metro trasformato in autostrada larga oltre 5 metri-
Il Comune aveva rilevato «carenze documentali oltre a difformità con quanto dichiarato, tra cui: 1 Realizzazione di opera di rinfianco della strada con muro a gravità costituito da pietrame di recupero di grande pezzatura di 2 metri di altezza, misurata nel punto più alto, per una lunghezza di 6,7 metri di base e 10 metri alla sommità, in difformità dalla Scia 56/2016 e priva della preventiva autorizzazione paesaggistica e dell’autorizzazione ai fini del vincolo idrogeologico, nonché del deposito al Genio Civile; 2 mancata dichiarazione in tema di riutilizzo di terre e rocce da scavo ai sensi dell’art. 41bis del DL n. 69 del 21/06/2013; 3 tardiva comunicazione agli uffici comunali dell’affidamento dei lavori da parte del committente all’impresa edile, ai sensi dell’art. 141 comma 8 della LRT 65/2014; 4 tardiva presentazione della dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte della ditta affidataria dei lavori, prevista nell’Allegato D della Regione Toscana; 5 tardiva presentazione della dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte del
professionista in qualità di progettista e direttore dei lavori, prevista nell’Allegato D della Regione Toscana;
dall’Arch. Emanuele Albarello»
E’ proprio l’Arch. Albarello, quello che rispondendo a Legambiente disse che era tutto a posto, a fare una ricostruzione della vicenda abbastanza incredibile, visto che afferma: «che la struttura indicata nell’osservazione è da intendersi come precaria». Secondo l’Arch. Albarello, non ci sarebbe alterazione permanente dello stato dei luoghi e quindi non sarebbero necessari né l’autorizzazione paesaggistica né il deposito al genio civile. Per la Scat di Vinai è tutto a posto anche per quanto riguarda le terre e rocce da scavo e per l’individuazione dell’impresa
Una ricostruzione che non convince per niente l’Area tecnica del Comune di Campo nell’Elba, che ricorda che «l’oggetto di intervento riguardava un intervento di manutenzione della viabilità esistente, con ampliamento della sede stradale. Le tavole di progetto non prevedevano in nessun tratto la modifica di altezza del piano stradale. La necessità di realizzare il muro a gravità, identificato dal progettista come opera provvisionale, è nata da una modifica di altezza della sede stradale realizzata in modo difforme dai disegni progettuali depositati all’Ufficio Tecnico. In quanto opera provvisoria, l’Ufficio Tecnico prende atto che il piano stradale rimarrà quello originario presentato nelle tavole e che l‘opera provvisionale verrà rimossa entro il termine dei lavori. Al riguardo l’Ufficio Tecnico si riserva di porre un quesito ufficiale alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Pisa circa la necessità di sottoporre ad autorizzazione paesaggistica l’opera provvisionale in oggetto». Ma il Comune evidenzia anche che «il progettista nel modulo di asseverazione ha dichiarato che l’intervento era relativo ad opere di trascurabile importanza ai fini della pubblica incolumità, di cui all’art. 156 della LRT 65/2014, art. 12 del DPGR 36/R/2009. Emerge dunque che la stessa opera provvisionale avrebbe dovuto essere sottoposta a deposito del progetto al Genio Civile. I muri a gravità di queste dimensioni infatti non rientrano tra quelle di trascurabile importanza ai fini della pubblica incolumità (…) così come non vi rientrano le opere provvisionali in quanto tali». Per questo, l’Ufficio Tecnico ha inoltrato una segnalazione al Genio Civile di Livorno.
Il Comune fa anche notare che nella Scia il progettista ha dichiarato che «in quanto opere di modesta entità che non interessano le specifiche normative di settore, i lavori sono eseguiti in prima persona, senza alcun affidamento a ditte esterne», mentre il cartello di cantiere (e le foto scattate da Legambiente) attestano che i lavori – non certo di modesta entità - sono stati realizzati dall’Elba Servizi Immobiliari. Solo dopo il sopralluogo del il 10 gennaio dei tecnici del Comune, il progettista ha comunicato la presenza in cantiere della ditta. Per questo il Comune ha segnalato all’Asl tutta la vicenda, affinché valuti la correttezza dei procedimenti adottati ed emetta eventuali provvedimenti ritenuti necessari;
Dispiace che nell’ordinanza dirigenziale venga utilizzata una formula ambigua: «Rilevato che l’intervento di manutenzione straordinaria di viabilità esistente ricade esternamente al confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed esternamente al SIR/SIC/ZPS n. 58 Monte Capanne e Promontorio dell’Enfola (IT5160012) che fa parte della Rete Natura 2000», infatti nella cartografia del Piano del Parco il sentiero trasformato in autostrada costituisce in realtà, come confermato dal responsabile dell’Ufficio Tecnico del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano in un recente Consiglio Direttivo dell’Ente Parco, il confine del Parco Nazionale nel primo tratto che sale dal Formicaio e poi il confine della Zsc/Zps nel tratto successivo, quindi, ogni ampliamento, escavo, rimozione di terra, abbattimento di vegetazione, passaggio di mezzi pesanti e motorizzati effettuato sul lato destro del primo tratto del sentiero ricade nel Parco nazionale ed avrebbe avuto bisogno di un nulla-osta che non c’è, mentre la Valutazione di incidenza doveva essere approvata dal Parco, cosa che non è avvenuta.
Lo ammette infatti la stessa ordinanza, nella quale si legge che «l’intervento in oggetto avrebbe dovuto anch’esso essere sottoposto a Valutazione di Incidenza, rientrando nei casi di cui all’art. 88 comma 4, lettera a) punto 2 della LRT 30/2017. Il Comune cita anche l’art. . 93 comma 2 della LRT 30/2015: «Nel caso di opere ed interventi realizzati senza la previa sottoposizione alle procedure di valutazione di incidenza o in violazione delle medesime disposizioni e nel caso di difformità sostanziali da quanto disposto dai provvedimenti finali dei procedimenti svolti ai sensi della presente legge, l’autorità competente, valutata l’entità del pregiudizio ambientale arrecato e di quello conseguente all’applicazione della sanzione, dispone la sospensione dei lavori e può disporre la demolizione ed il ripristino dello stato dei luoghi e della situazione ambientale a cura e spese del responsabile, definendone i termini e le modalità». Per questo l’Ufficio Tecnico «provvederà a segnalare le circostanze all’Autorità Competente in materia di Valutazione di Incidenza (Direttore Ambiente ed Energia – Settore Tutela della Natura ed Energia) affinché prenda i necessari provvedimenti».
La sospensione della Scia seve a «ricevere dagli enti competenti le opportune valutazioni sugli interventi realizzati e per dare il tempo agli enti coinvolti di esprimersi sui provvedimenti di loro competenza da adottare, riservandosi di indire apposita conferenza dei servizi al fine di coordinare le attività degli enti stessi e coordinare i provvedimenti inerenti l’intervento».
Anche per questo, Legambiente Arcipelago Toscano invita il Parco Nazionale a fare come il Comune di Campo nell’Elba e a rendere noti gli atti relativi alla vicenda dell’autostrada Formicaio-Galenzana e ad altri abusi e violazioni di nulla-osta realizzati nell’area.
E’ chiaro che con la sospensione di 5 mesi della Scia la patata bollente di Galenzana passerà nelle mani del prossimo Sindaco e della prossima giunta di Campo nell’Elba, per questo Legambiente, facendosi interprete delle preoccupazioni di molti cittadini, continua a chiedere alle forze politiche e ai candidati sindaco campesi di esprimersi chiaramente, prima delle elezioni, su cosa intendono fare per Galenzana e a Galenzana in caso di vittoria elettorale.
22 gennaio 2017
IL TIRRENO
Gli occhi dell’ex Forestale su Galenzana
IL CASO
di Luca Centini CAMPO NELL’ELBA
Gli occhi dei carabinieri forestali su Galenzana. Gli uomini dell’ex Forestale, passata dal 1° gennaio sotto l’Arma dei carabinieri, hanno compiuto in questi giorni un sopralluogo e avviato alcuni rilievi di natura tecnica per verificare la correttezza dei lavori per la realizzazione di una nuova strada a servizio di un agriturismo di Galenzana, nel campese. Un luogo simbolo delle battaglie ambientaliste sull’isola d’Elba. Non a caso il cantiere aperto in mezzo al verde della località campese è finito al centro di una bufera, in seguito alle proteste di numerosi cittadini e, in prima linea, dell’associazione Legambiente Arcipelago toscano. Nel mirino l’impatto paesaggistico dell’opera con la quale, di fatto, si è aperta una strada larga fino a cinque metri in una collina a forte acclività. E, inoltre, la localizzazione dell’infrastruttura, situata proprio al confine con il Parco nazionale dell’arcipelago toscano. L’associazione ambientalista ha chiesto sia al Comune di Campo nell’Elba, sia al Parco nazionale di attivarsi per sospendere immediatamente i lavori in corso. Alla protesta pubblica ha fatto seguito, in questi giorni, l’azione concreta dei carabinieri forestali. Mercoledì, infatti, gli uomini dell’ex Forestale hanno compiuto un primo sopralluogo lungo il tratto di strada Galenzana - Formicaio. Al sopralluogo hanno preso parte anche alcuni cittadini e soci di Legambiente. Nei giorni successivi i militari hanno proseguito nell’opera di approfondimento con dei rilievi di natura tecnica e con l’acquisizione e la consultazione di tutte le autorizzazioni rilasciate a favore della società Scat. Si tratta in primo luogo di approfondimenti quantitativi: in pratica i militari dovranno accertare le caratteristiche dell’opera (larghezza, lunghezza etc.). In pratica si cercherà di capire se quanto realizzato o in corso d’opera sia stato attuato nel pieno rispetto delle autorizzazioni rilasciate. In questo caso i dubbi relativi all’impatto dell’opera sono molti. Agli approfondimenti della Forestale si aggiungono le verifiche in corso da parte del Comune di Campo nell’Elba. Altra questione da dirimere, su cui in questi giorni si sono addensate le polemiche, è l’esatta localizzazione della strada. Secondo chi sta compiendo i lavori il cantiere la strada si snoda fuori dai confini del Parco. Ipotesi che viene al contrario scartata da Legambiente Arcipelago toscano: «Basta guardare la cartografia del Parco allegata al piano del Parco nazionale dell'Arcipelago toscano - approvata dal consiglio direttivo del Pnat, dal consiglio regionale della Toscana a dal ministero dell'Ambiente, che fa parte integrante degli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell'Elba – spiegano da Legambiente – per capire che il primo tratto del sentiero trasformato in strada percorre, per alcune decine di metri il confine del Parco (zona C - gialla nella cartografia) e che un suo ampliamento, che ha comportato sbancamenti con mezzi pesanti, interventi sulla vegetazione, ammassamento di rocce e terra, visto che il sentiero è stato completamente cancellato e ampliato su entrambi i lati, è in parte avvenuto necessariamente a scapito del territorio del Parco, che asserisce di non aver concesso nessun nulla-osta. Non si capisce quindi da quali carte si vedrebbe chiaramente che la nuova strada - realizzata con una Scia come adeguamento della sentieristica esistente - si sarebbe fermata "prima del punto in cui il sentiero arriva al confine del Parco", visto che la parte iniziale dove passava il sentiero E' il confine del Parco. Proseguendo lo stesso sentiero corre lungo il confine della Zsc/Zps». In generale gli ambientalisti sono sul piede di guerra per un’urbanizzazione di una località simbolo della salvaguardia ambientale dell’isola d’Elba, al centro di un’importante urbanizzazione di questi ultimi anni. «Per decenni nessuno ha toccato un luogo prezioso come Galenzana – sottolinea Umberto Mazzantini, responsabile di Legambiente Isole minori – da quando sono arrivati i proprietari dell’agriturismo, invece, è stato fatto di tutto». CASO IN REGIONE. La vicenda di Galenzana approderà a breve sui banchi del consiglio regionale della Toscana. A darne notizia sono i rappresentanti locali di Sinistra Italiana Isola d’Elba. «Abbiamo chiesto a Tommaso Fattori e ai nostri rappresentanti in Regione – fanno sapere da SI – di presentare una interpellanza urgente in consiglio per chiarire il fatto di Galenzana. Come partito politico ringraziamo la Forestale e chiediamo al Parco e a tutte le istituzioni che sia istituito un minuzioso controllo sulla vicenda. Vogliamo capire una volta per tute cosa sta accadendo in una località così preziosa dal punto di vista ambientale».
il referendum
Un luogo simbolo delle battaglie ambientaliste. Un luogo che i cittadini campesi hanno difeso con le unghie per anni e, adesso, si trova al centro di un’opera di urbanizzazione senza precedenti. Già in passato, quando si voleva mettere mano all’area di Galenzana, i campesi si sono opposti con tenacia. A raccontare un aneddoto, a tale proposito, è il responsabile storico di Legambiente, Umberto Mazzantini. Erano gli anni Settanta, quando alla guida del paese c’era il sindaco democristiano Piero Landi. Per Galenzana si pensava addirittura alla realizzazione di un porto. E, per migliorare l’accessibilità alla località costiera, l’amministrazione contava di poter realizzare una strada, in pratica nella stessa posizione di quella in corso d’opera adesso. La gente del luogo si oppose tenacemente, tanto che il sindaco di allora decise di indire un referendum. Ebbene, in quello stesso referendum vinse il No. La strada non si fece, il porto neanche. Per anni Galenzana si è confermata come una delle località più incontaminate dell’isola.
18 gennaio 2017
L’Architetto di Galenzana sbaglia: il sentiero trasformato in autostrada è il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Leggiamo con piacere la risposta dell’Architetto Albarello, sulla realizzazione della ripidissima autostrada che porta dal Formicaio a Galenzana, finalmente qualcuno si è degnato di spiegare qualcosa, non a Legambiente, ma ai cittadini di Marina di Campo e ai residenti che si sono visti passare davanti casa loro mezzi pesanti che hanno proceduto a aprire una strada carrabile dove, come dice lo stesso Architetto, c’era un sentiero.
Ma non riusciamo a capire come l’Architetto/direttore dei lavori possa dire che «la strada di accesso non è nel Parco», non vorremmo si riferisse alla stessa cartografia fatta circolare dallo stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che, prendendo un clamoroso abbaglio, indicava un altro percorso.
Basta guardare la cartografia del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano allegata al Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - approvata dal Consiglio Direttivo del PNAT, dal Consiglio regionale della Toscana a dal Ministero dell’Ambiente, che fa parte integrante degli strumenti urbanistici del Comune di Campo nell’Elba - per capire che il primo tratto del sentiero trasformato in strada percorre, per alcune decine di metri il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Zona C – gialla nella cartografia) e che un suo ampliamento - che ha comportato sbancamenti con mezzi pesanti, interventi sulla vegetazione, ammassamento di rocce e terra - visto che il sentiero è stato completamente cancellato e ampliato su entrambi i lati, è in parte avvenuto necessariamente a scapito del territorio del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che asserisce di non aver concesso nessun nulla-osta.
Non si capisce quindi da quali carte si vedrebbe chiaramente che la nuova strada – realizzata con una Scia come adeguamento della sentieristica esistente – si sarebbe fermata “prima del punto in cui il sentiero arriva al confine del Parco”, visto che la parte iniziale dove passava il sentiero E’ il confine del Parco. Proseguendo lo stesso sentiero corre lungo il confine della ZSC/ZPS.
Quanto ai problemi di accesso all’agriturismo, facciamo sommessamente rilevare che quando è stato acquisito si sapeva benissimo quale fosse il tipo di accesso consentito e che non si capisce perché il paesaggio e la comunità debbano sopportare lo sfregio di un bene comune e quello che, al di là dei permessi o meno, resta uno scempio ambientale che nessuno aveva mai permesso prima a Galenzana, nonostante ci si fosse provato per una cinquantina di anni, il tutto per soddisfare le esigenze di interessi e comfort privati, come scrive lo stesso Architetto.
Quanto alle strade di Galenzana, non sappiamo dove l’Architetto Albarello abbia sentito dire che Legambiente paventa una chiusura della spiaggia. Noi chiediamo che si riapra un sentiero pubblico costiero che è stato chiuso per non far passare nessuno di fronte a una ex fornace, prima trasformata impropriamente in mini-appartamento e ora più che raddoppiata in volume e della quale si vuole tutelare la “privacy”. Un sentiero che si diceva non essere nemmeno cartografato, ma che è presente sulle mappe e le foto storiche e che ora scopriamo ben segnato anche sulle stesse cartografie del Comune di Campo nell’Elba. Questa volta però la strada è stata chiusa, e non aperto, per tutelare interessi privati, mentre si altrove si sfondano sentieri vicinali, passando anche su terreni altrui.
Quanto agli asseriti controlli sul tratto iniziale della nuova strada da parte delle autorità competenti, ci permettiamo di dubitare, visto che chi avrebbe dovuto controllare era convinto che la strada iniziasse da tutt’altra parte, come dimostrano le due cartografie diffuse dl Parco Nazionale.
14 gennaio 2017
Galenzana, il Parco ha sbagliato strada. Ora intervenga subito e fermi lo scempio del Formicaio
Il 13 gennaio, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha pubblicato una precisazione, corredata di cartografie sulla situazione di Galenzana/Formicaio, nella quale afferma che «L’apertura delle strada con disboscamento è un intervento al di fuori del perimetro del Parco (cfr. cartografia allegato 1). L’intervento di apertura della strada risulta adiacente, in un breve tratto, al confine con la ZPS (cioè sito della Rete Natura 2000 tutelato dalla Direttiva Habitat) che in quell’area si estende al di fuori il confine del Parco (cfr. mappa allegato 2). Lo studio d'incidenza e la conseguente valutazione, senz'altro indispensabile per un intervento ai confini di una ZPS, non è competenza del Parco e di conseguenza anche se eseguito, non viene inviato al parco stesso. La nuova strada è quella già segnalata in data 18.07.16. Il rapporto informativo del CTA/CFS in data 28.07.16 (ns. prot. N. 6187) dice che la SCAT srl è in possesso dell’autorizzazione comunale/paesaggistica per realizzare tale viabilità e che questa sarebbe stata oggetto di verifica in merito alla legittimità».
Purtroppo non è così: probabilmente il Parco si riferisce alle intenzioni iniziali di chi ha commissionato e realizzato l’apertura della nuova strada, ma il nuovo accesso aperto, che si va a congiungere con la viabilità oggetto del «rapporto informativo del CTA/CFS in data 28.07.16», non è stato realizzato dove indicato nella cartografia allegata alle precisazioni del Parco Nazionale (il sentiero che sfiora la Zcs/Zps che inizia da via delle Ginestre 381) ma a qualche decina di metri più a sud-ovest: cioè trasformando in una strada il sentiero/mulattiera che parte dal numero civico 537, che risale la collina del Formicaio e che - come dimostrano le stesse cartografie inviate alla stampa dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano - costituisce il confine del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e della Zona speciale di conservazione (Zsc) e Zona di protezione speciale (Zps) Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola.
I soci di Legambiente Arcipelago Toscano, che hanno compito oggi un sopralluogo sul posto, spiegano: «Di fronte alla casa con numero civico 537 D parte una stradina lunga pochi metri che porta ad un piccolo magazzino abbandonato e di lì in avanti quello che fino a pochi giorni fa era un sentiero che portava in cima alla collina che si affaccia su Galenzana, si è trasformato in una strada larga 5 metri, con tanto di terrapieni e sbancamenti, per non parlare dell'abbattimento di molta macchia mediterranea, di essenze pregiate anche di alto fusto».
E’ evidente che, come dimostrano le foto scattate dai soci di Legambiente Arcipelago Toscano, il 14/1/2017, quello che, nelle cartografie inviate, il parco presumeva fosse il possibile accesso, è in realtà chiuso con un cancello, mentre i lavori di apertura e ampliamento della nuova strada e il disboscamento – realizzati con mezzi pesanti - hanno interessato il territorio del Parco Nazionale e della Zcs/Zps..
Così come è evidente – da quanto scrive il Parco Nazionale nel suo comunicato del 13 gennaio – che non è stato richiesto all’Ente Parco nessun nulla-osta obbligatorio per poter realizzare quei lavori, né è stata fornita all’Ente Parco la necessaria Valutazione di incidenza che l’Ente avrebbe dovuto esaminare.
Così come è evidente che non sono stati informati i proprietari delle abitazioni che si trovano all’inizio del sentiero, visto che qualcuno ha tracciato con una linea rossa i confini della loro proprietà, non intendendo far passare nessuno se non a piedi.
Quindi, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano deve provvedere immediatamente ad interrompere i lavori di costruzione della nuova strada che risale dal Formicaio e che rappresenta il confine del suo territorio e della Zsc/Zps, con lavori di allargamento che hanno interessato la vegetazione e il suolo; sanzionare chi ha realizzato il nuovo accesso e chiedere la rimessa in pristino dei luoghi, così come prevede la legge 394/91.
Inoltre, per quanto realizzato fuori dell’Area protetta e al confine del Parco Nazionale e nella Zsc/Zps, si chiede al Commissario Prefettizio e all’Ufficio tecnico del Comune di Campo nell’Elba: se ritengano che la realizzazione di una nuova strada, che in alcuni punti raggiunge una larghezza di almeno 5 metri, sia configurabile come “manutenzione straordinaria viabilità esistente” – come asserisce il cartello di cantiere -; quale classificazione e funzione si intenda dare a un percorso carrabile realizzato sul confine del Parco Nazionale e di una Zcs/Zps e là dove esistevano al massimo sentieri e cesse dell’Enel; come mai non è stato chiesto il necessario nulla-osta del Parco Nazionale Arcipelago Toscano e non si sia fornita all’Ente Parco l’eventuale Valutazione di incidenza relativa alla Zcs/Zps.
13 gennaio 2017
Galenzana, Legambiente: sospendere i lavori per valutare attentamente la situazione
A Legambiente Arcipelago Toscano e sui social network continuano ad arrivare segnalazioni e post indignati per quello che sta succedendo nell’area di Galenzana e del Formicaio, con la realizzazione di una strada carrabile a doppia corsia dove esisteva un sentiero e una cessa dell’Enel.
Inoltre, all’interno del territorio del Parco Nazionale e della Zona speciale di Conservazione (Zsc - Direttiva Habitat) e Zona di protezione speciale (Zps – Direttiva Uccelli) di Monte Capanne-Promontorio dell’Enfola sono in corso da mesi lavori di ampliamento di costruzioni - una delle quali gravata da note irregolarità, anche se non sanzionati in passato per meri motivi burocratici dal Comune di Campo nell’Elba – e realizzazione/allargamento di nuove strade, abbattimento e abbruciamento di vegetazione, interventi con mezzi pesanti sulla stessa vegetazione e in un’area particolarmente problematica dal punto di vista idrogeologico.
Gli attuali lavori per creare una nuova strada – in un’area dove è stato chiuso una sentiero storico costiero pubblico dai privati – a quanto pare, prevedono la trasformazione di una mulattiera in una strada carrabile di grandi dimensioni, con notevole impatto paesaggistico e ambientale e su una collina con forte acclività.
Il tutto in area contigua alla Zsc e Zps e ai confini del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, cosa che richiederebbe una più che attenta e obbligatoria Valutazione di Incidenza e misure di compensazione delle quali non si vede traccia.
Inoltre, a quanto pare i proprietari dei terreni e i confinanti con il sentiero di accesso sul lato Formicaio non sarebbero stati consultati in merito a questi lavori.
Il tutto sta avvenendo in un’area di grandissimo interesse ambientale e paesaggistico e stravolgendo la sentieristica esistente. Si ricorda che l’intera area è coperta da vincolo paesaggistico e fa parte di un’Important Bird Ara (Natura 2000 UE) e che nella zona di Galenzana, negli anni passati, la Sovrintendenza ha spesso eccepito sui altri lavori realizzati e il Corpo forestale dello Stato ha provveduto a sequestri giudiziari e a sanzioni di vario tipo.
Si ricorda anche che, sulla situazione di Galenzana è stata presentata in Parlamento una interrogazione a firma degli Onorevoli Ermete Realacci (Presidente Commissione ambiente territorio e Lavori Pubblici – PD) e Marisa Nicchi (Sinistra Italiana) che non ha ancora ricevuto risposta, se non un oscuro hakeraggio della casella postale dell’Ufficio stampa del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con l’emissione di un falso comunicato stampa, con l’evidente intento di creare confusione.
Inoltre, a Marina di Campo circolano insistentemente voci che le eventuali irregolarità commesse verranno risolte con semplici “sanatorie” che appaiono alquanto improbabili in un’area tutelata da vincoli paesaggistici, europei e del Parco Nazionale. Dichiarazioni sui social network di precedenti amministratori del Comune di Campo nell’Elba tendono ad escludere che le autorizzazioni per la realizzazione del nuovo percorso stradale provengano dalla passata amministrazione.
Legambiente Arcipelago Toscano torna a chiedere quindi a tutte le istituzioni coinvolte di valutare attentamente la conformità dei lavori, realizzati e in corso di realizzazione, con gli strumenti urbanistici, con la classificazione dei percorsi interessati o impropriamente chiusi, di valutare l’impatto ambientale e paesaggistico dell’esteso disboscamento realizzato, se abbia interessato specie protette e se sia stato e venga eseguiti a regole d’arte.
Per questo, Legambiente Arcipelago Toscano chiede al Commissario Prefettizio del Comune di Campo nell’Elba e al Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano l’immediata sospensione cautelativa dei lavori in corso, per avviare una estesa e puntuale ricognizione di tutta l’area, che permetta di capire se sono stati ottemperati gli obblighi e le prescrizioni dei nulla-osta del Parco Nazionale e se quanto realizzato e in corso di realizzazione sia conforme a quando autorizzato dal Comune di Campo nell’Elba, agli strumenti urbanistici e ai vincoli paesaggistici e ambientali che ricadono sull’intera area. Solo così si potrà evitare il perpetuarsi di eventuali irregolarità e di rendere inevitabili “sanatorie” inaccettabili e inapplicabili in aree tutelate da normative ambientali e paesaggistiche nazionali ed Europee.
9 gennaio 2017
Nuova Autostrada Galenzana: continua la devastazione ambientale
Approfittando delle festività natalizie, a Galenzana si è costruita una nuova “autostrada”. E pensare che solo poche settimane fa ci era stato assicurato che si trattava del recupero di un vecchio tracciato (?) e di una cessa dell’Enel, non dell’apertura di una nuova e ripida strada con un fortissimo impatto paesaggistico e sulla macchia mediterranea.
Inoltre escursionisti, ciottadini e soci di Legambiente segnalano la presenza di betoniere vicino alla costa e l’ampliamento e la costruzione di nuovi manufatti nelle zone collinari.
Si aprono nuove strade private mentre quelle pubbliche vengono mantenute illegalmente chiuse.
Ci si risponde che è tutto regolare, ma a Galenzana e nei dintorni si costruisce, sbanca, disbosca e brucia dove prima nessuno era riuscito a farlo. Il bene comune – l’ambiente e il paesaggio - sembrano diventati privati, mentre il pubblico sembra non difendere i diritti dei cittadini e dell’ambiente.
Intanto resta senza risposta l’interrogazione parlamentare Relacci/Nicchi e nulla si sa dell’inquietante hackeraggio della casella di posta elettronica dell’ufficio stampa del ministero dell’Ambiente, dal quale venne emesso un falso comunicato su Galenzana, con un evidente intento provocatorio e depistante.
Tutto quel che si sta realizzando in uno dei luoghi più belli e delicati dell’Elba sembra il frutto di accordi con la precedente amministrazione Comunale, ma dal Comune commissariato di Campo nell’Elba tutto tace.
Il Parco si limita a far rispettare le sue competenze ma non ha mantenuto l’impegno di non concedere i nulla-osta per costruire se non si fosse riaperta e ripristinata la vecchia rete sentieristica.
Intanto di viabilità se ne sta costruendo una nuova di zecca, carrabile e con un evidente impatto ambientale e ci chiediamo in base a quale valutazione di incidenza, visto che si tratta di aree contigue al Zona speciale di conservazione e alla Zona di protezione speciale di Monte Capanne-promontorio dell’Enfola e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Ci chiediamo anche chi abbia approvato l’eventuale Valutazione di incidenza e quali compensazioni si siano chieste per quello che, fuori e dentro il Parco, somiglia sempre più a uno scempio ambientale.